Parlare di pavimento pelvico può non essere facile.
Temi come incontinenza urinaria o fecale, stitichezza, dolore durante i rapporti sessuali o sensazione di peso pelvico sono spesso vissuti con imbarazzo o taciuti per vergogna.
Molti li considerano “normali”, specialmente con l’avanzare dell’età o dopo un parto. Altri evitano di affrontarli perché riguardano una parte del corpo ancora oggi percepita come tabù.
La verità è che milioni di persone in tutto il mondo – uomini e donne – convivono con queste difficoltà, spesso senza sapere che possono essere affrontate con strumenti efficaci, rispettosi e non invasivi.
Alla base di molti di questi disturbi può esserci un malfunzionamento del pavimento pelvico, ovvero quella complessa struttura muscolare e connettivale che sostiene gli organi interni e chiude inferiormente il bacino.
Tra le disfunzioni più comuni troviamo:
- Incontinenza urinaria (in Italia si stima che ne soffrano circa 3 milioni di donne)
- Perdita involontaria di feci o gas
- Disfunzioni sessuali (come dolore durante i rapporti, vaginismo, anorgasmia)
- Prolasso degli organi pelvici
- Dolore pelvico cronico
- In alcuni casi, anche il mal di schiena persistente può essere legato a un’alterazione della muscolatura perineale.
Spesso si sente dire che “perdere qualche goccia di pipì” sia normale dopo una certa età, o inevitabile dopo la gravidanza. E la pubblicità contribuisce a rafforzare questa convinzione, presentando l’incontinenza come un evento frequente e, di conseguenza, naturale.
👉 Ma ciò che è frequente non è necessariamente normale.
L’incontinenza urinaria, così come tutte le disfunzioni del pavimento pelvico,
- non sono una conseguenza obbligata dell’invecchiamento
- non sono una condizione “fisiologica” dopo il parto
- possono essere affrontate con successo attraverso un percorso riabilitativo personalizzato.