LA MINZIONE
La vescica, organo deputato alla raccolta di urina, è in grado di aumentare le proprie dimensioni in funzione della quantità di urina che attraverso gli ureteri giunge dai reni; mediamente possiamo affermare che la capacità vescicale, cioè la quantità di urina che fisiologicamente può essere contenuta in vescica è di circa 500 ml.
Il primo stimolo a fare pipì viene generalmente avvertito quando in vescica ci sono circa 200/250 ml di urina; sebbene in questo momento si possa tranquillamente svuotare la vescica andando in bagno è sufficiente pensare di rimandare il momento in cui fare pipì affinché lo stimolo passi da solo.
Mano a mano che la vescica si riempie compare un secondo stimolo che è più intenso rispetto al primo ma anche in questo caso si può rinviare il momento in cui fare pipì senza attivare la muscolatura perineale.
La vescica continua a riempirsi e ad aumentare di dimensione finché non compare un terzo stimolo che inizia ad essere particolarmente fastidioso tanto da dover richiedere uno sforzo per rinviare il momento in cui fare pipì qualora non si potesse o volesse andare in bagno: fare uno sforzo vuol dire attivare la muscolatura del pavimento pelvico.
Se la vescica non viene svuotata, allo stimolo successivo, cioè al quarto, il bisogno di svuotare la vescica è forte, impellente, urgente e bisogna fare uno sforzo non da poco per trattenere la pipì e raggiungere un bagno; in questa fase il pavimento pelvico viene contratto il più possibile per non perdere urina ma come per tutti i muscoli la contrazione non può durare per molto tempo per cui, se non si raggiunge un bagno, il rischio è di avere delle perdite o uno svuotamento incontrollato della vescica.
Nel momento in cui decidiamo di svuotare la vescica non c’è nulla di particolare che dobbiamo fare; sicuramente non dobbiamo spingere perché quando decidiamo di urinare vengono meno i riflessi che inibiscono la minzione e la vescica si contrae da sola mentre gli sfinteri si aprono. Spingere per urinare vuol dire forzare inutilmente una muscolatura in grado di svuotarsi da sola con il rischio di alterare i normali meccanismi di svuotamento con comparsa di “disfunzioni urinarie”.
E’ altresì importante evitare che la vescica si riempia troppo, oltre la sua naturale capacità, perché anche in questo caso una vescica spesso o continuamente sovradistesa può non essere più in grado di svuotarsi nel modo e nei tempi corretti.
LA DEFECAZIONE
Il retto è la parte terminale dell’intestino crasso (è situato tra la parte terminale del colon e l’ano) ed è una specie di serbatoio riempito dal colon.
Nel momento in cui noi iniziamo a mangiare inizia il processo digestivo e si attiva un riflesso particolare chiamato riflesso gastro-colico grazie al quale l’ultima parte del colon, chiamata sigma, si contra e spinge i prodotti di rifiuto, derivanti dal processo digestivo precedente, nel retto.
L’arrivo di questa massa nel retto distende il perineo e si ha lo stimolo ad andare in bagno. Se si ha la possibilità di scaricarsi è sufficiente sedersi, trovare la giusta posizione e, se le feci non sono particolarmente dure, lo sforzo da fare è minimo; basta assecondare il bisogno che il retto si contrae e lo sfintere si apre.
La posizione migliore è quella accovacciata cioè la posizione che assumiamo quando nei bagni troviamo la “turca”; tuttavia nelle nostre casa il wc è fatto in modo diverso e non facilita la fisiologia